La reggia dei Savoia svela i suoi misteri

Finalmente, potrebbe dire qualcuno, ma di certo l’avverbio ha un suo perché, visto che parliamo della riapertura al pubblico della bellissima reggia sabauda di Venaria.
Una dimora iniziata nel 1659 per iniziativa e volere di Carlo Emanuele II di Savoia, su disegno di Amedeo di Castellammonte e successivamente ripresa da Angelo Garone per volontà di Vittorio Amedeo II. Lo si potrebbe definire quasi un cantiere in continua evoluzione, visto che nel 1700 fu Filippo Juvarra a lavorarci fra il 1719 e il 1728, arrivando a quello che sarebbe poi stato l’assetto definitivo della reggia.
All’interno della reggia si può ammirare la Grande Galleria, corridoio lungo circa 80 metri, nato originalmente per congiungere due aree del palazzo, e la Sala di Diana, nata grazie alla consulenza di Emanuele Tesauro.
Da non perdere anche le opere di Jan Miel, artista forse non conosciutissimo, ma che ha trovato nuova gloria proprio in quel di Venaria, una reggia che non finisce mai davvero di stupire.

La reggia di Venaria Reale è un esempio mirabile di architettura, dove i borghi, i palazzi, i giardini e il territorio circostante crescono sulle medesime assialità, generando sistemi a grandissima scala. Nel caso del complesso sabaudo questo aspetto emerge chiaramente osservando gli antichi disegni, le incisioni, i dipinti e la realtà stessa degli edifici: la prospettiva della strada Maestra del Borgo (oggi via Mensa) attraversa la Sala di Diana e prosegue nei Giardini lungo la medesima retta, e lo stesso accade per la fuga di stanze e di gallerie che prosegue in quello che era un lungo viale di olmi nel Giardino.
L'antica composizione verde, peraltro, era ben nota e documentata grazie a disegni di progetto e rilievi di fine Settecento e confermata da una eccezionale foto aerea che certificava la complessa trama di viali diagonali e ortogonali, e la presenza delle fondazioni delle architetture del giardino seicentesco.
In questo contesto, quindi, al restauro del palazzo e delle sue pertinenze (scuderie, maneggi, rimesse, cappella) si è affiancata la necessaria riproposizione di un giardino. I nuovi Giardini di Venaria Reale riprendono quindi le assialità, le proporzioni, le dimensioni, i temi del Parco settecentesco ma svolgendoli in chiave del tutto contemporanea, in una reinterpretazione dell'antico.

Quando:
Tutti i martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica: ore 9-20 - venerdì: ore 9-17
Tel. 011.4992333


fonte http://www.leggo.it/

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